»Battlefield ~ Fight for our honour!

Casa, dolce casa ~, Alfred F.Jones

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.GixyeCh
view post Posted on 5/11/2010, 16:50




Alfred F.Jones

Era solo, come sempre da qualche giorno a questa parte, così temporeggiando cercava qualcosa da fare per non morire di noia oppure per evitare di cadere dal lato oscuro della "tv e pop corn". Rimase in piedi in mezzo alla sala di casa e osservò, criticando il suo stesso gusto in fatto di mobili che in quel momento avrebbe disgustato chiunque: Di fronte aveva un semplice divano in pelle nera, un tavolino di legno chiaro, un mediocre televisore a schermo piatto, delle mensole piene di viodeogiochi sparsi alla bell'è buona e qualche pianta finta negli angoli piena di polvere. C'era da ammetterlo, nelle pulizie di casa non era certo un asso, ma cercava di fare del suo meglio per tenerla almeno con un aspetto presentabile all'occhio umano. Che noia ripensò che potrei fare?
Fissò il telefono fisso per un tempo interminabile, quasi infinito, scuotè la testa per riprendersi e poi sbuffò. In quel momento il resto del mondo - non che lui ne fosse completamente fuori - era in crisi, piegato in due da mille e più malcontenti o persone sofferenti, mentre lui era in casa a far niente per poter cambiare in meglio quella situazione. Si infilò una mano nei capelli e decise - da bravo eroe - di andare nel suo studio e provare a sistemare qualche problema, almeno all'interno della sua nazione.
Entrò nello studio costituito da una piccola stanza bianca, all'interno della quale si trovava una scrivania in alluminio grigio e un computer portatile. Accese la luce sul tavolo e cominciò, sistemandosi prima gli occhiali «Al lavoro!» disse per farsi "coraggio".
 
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~ Marichan
view post Posted on 9/11/2010, 21:10




Arthur Kirkland

Inghilterra, quel giorno, aveva due domande. La prima era: perché aveva uno zaino in spalla, in un aereoporto, e un biglietto di un volo di ritorno per Londra? E, soprattutto: perchè era proprio a New York, in America?
Sbuffò, irritato. Cosa gli era preso? Perchè aveva prenotato quel volo? Non ricordava di aver bevuto! Non ricordava nemmeno di aver fatto una prenotazione, se era per quello.
Sospirò. Un giorno dovrò smetterla...
Si avviò fuori dall'edificio per chiamare un taxi. Aveva solo due alternative: pagare un albergo, e di conseguenza spendere soldi - la crisi c'è dappertutto,eh! -, oppure trovare un posto gratis... e sapeva anche dove. (o almeno, si augurava che quell'americano non lo facesse pagare).
Salì sul taxi, indicando la via della... casa di America all'autista (meno male che se la ricordava).C'era molta gente, parecchi negozi... E soprattutto, parecchio traffico. Accidenti, l'America di cinque secoli fa era molto meno caotica! La sua Londra era molto più elegante, pf.
Nostalgia di quei tempi, eh?
Una voce dannatamente simile a quella di Francia si insinuò maligna fra i suoi pensieri.
E' l'unico motivo che ti farebbe tornare, mon cher...
Ma bene! Se solo aveva iniziato a pensare con la voce Francia, stava davvero male. Dannazione.
E questo maledettissimo traffico! Avrebbe preso a pugni qualcosa, se ne avesse avuto l'occasione, in quell'istante! Con voce tremante di rabbia, disse all'autista di fermarsi lì. Avrebbe proseguito a piedi, cavolo. Sbattè la portiera con forza e si incamminò. Stupida, stupida, stupida America.
Pian piano che camminava,la rabbia lentamente sbollì. Insomma, qualche secolo fa, si trovava davvero bene lì... E alla fine neanche adesso era poi così mal-no,questo no.
Un'ora dopo - l'ultima volta, non era così lontana! - arrivò davanti alla porta della casa di Alfred,sperando che potesse ospitarlo per qualche giorno, suo malgrado. Aveva un dolore al fianco lancinante,e si appoggiò al muro per riprendere fiato.
Spero ti piacciano gli hamburger, Arthur.
Segnandosi mentalmente di dare un pugno a Francia non appena l'avesse visto, bussò, ancora col fiatone e una mano appoggiata al fianco dolorante.

Edited by ~ Marichan - 10/11/2010, 22:10
 
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.GixyeCh
view post Posted on 14/11/2010, 19:09




Alfred F.Jones

Un rumore sordo, quasi impercettibile per il suo cervello - per così dire - concentrato. Toc toc. Alzò il capo dal suo lavoro e rimase immobile come per non far rumore. Toc toc di nuovo, questa volta più forte.
Chi potrebbe essere?
Aprì la porta che lo separava dal corridoio e scese le scale, quasi scivolando, per arrivare davanti alla porta. Nel centro un piccolo mosaico di vetro lasciava intravedere quello che c'era all'esterno, così da permettere all'americano di capire chi ci potesse essere sul suo luscio di casa. Capelli arruffati, giaccone lungo e scuro, zaino... Nessun dubbio, era lui...
Ma cosa...? Alfred non riusciva a capire come fosse possibile, dopo tanti anni, che il suo amato fratello fosse lì nella sua patria, a casa sua pergiunta! Rimase allibito, ma senza esitare aprì la porta con un enorme sorriso stampato in faccia.
«Ehi, Arthur! Da quanto tempo!» disse quasi urlando.

SPOILER (click to view)
Scusa il ritardoooo çAç
 
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~ Marichan
view post Posted on 14/11/2010, 21:07




Arthur Kirkland

Dopo un po' (anche troppo, per Arthur), America aprì.
«Ehi, Arthur! Da quanto tempo!»
Perchè quello stupido utilizzava sempre un tono di voce superiore alla norma? Gli dava sui nervi quando faceva così! Lo squadrò da capo a piedi e poi parlò, con quella sua voce sarcastica e tagliente.
« Non sono sordo, per l'ultima volta. Sì, è passato parecchio tempo, contento? » disse sbrigativo. Mise la testa dentro la casa, come per scongiurare l'eventuale presenza di ladri, assassini, maniaci e vicini molesti.
« Sembra abitabile. Anche se non ho ancora visto, per dire, il salotto » pensò a voce alta. No, non sarebbe stato gentile: l'inizio di quella giornata l'aveva messo di malumore. Infine, si decise ad entrare, e si fermò esattamente davanti alla porta, dando le spalle all'altro ragazzo.
« Senti, America - voleva chiederglielo senza giri di parole, odiava tutte quelle esitazioni - posso... Stare per un certo periodo di tempo qui? » si voltò di scatto, per osservare la reazione dell'altro.
Sigh... Sapeva già che se ne sarebbe pentito amaramente.

SPOILER (click to view)
Fa niente u_u Ahh, mi piace ruolare con Arthur *-*


Edited by ~ Marichan - 14/11/2010, 22:02
 
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.GixyeCh
view post Posted on 15/11/2010, 19:42




Alfred F.Jones

Una richiesta inaspettata giunse alle orecchie dell'americano. Un attimo. Ci doveva essere un enorme sbaglio! Inghilterra che chiedeva un favore? Davvero insolito.
«Uhm... Ok! Non c'è problema!» rispose sorridendo come suo solito.
Alfred si avviò di sopra, salendo le scale molto velocemente, poi si girò e con un semplice gesto della mano, attirò l'attenzione dell'inglese per farsi seguire -"quasi come un obbediente cagnolino" avrebbe pensato un estraneo-. Ma America nei suoi confronti ancora nutriva un certo affetto fraterno nonostante quello che era successo, al contrario di Inghilterra.
«Puoi stare qui se ti va bene... Oppure c'è sempre il mio studio!» espose questa semplice frase gesticolando, quasi come una guida turistica davanti ad una illustre chiesa. Mentre aspettava una risposta, già pensava a cosa avrebbe fatto qualche ora più tardi all'ora di cena; si sà, Arthur odiava il cibo americano, quindi l'eroe avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per non farlo arrabbiare più di tanto.


SPOILER (click to view)
Ti immergi bene nella parte infatti, complimenti! *A*
 
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~ Marichan
view post Posted on 16/11/2010, 20:43




Arthur Kirkland

Oh, bene. Era filato tutto liscio. Non c'erano state storie, e lui aveva un posto dove riposare. Qualcosa finalmente andava per il verso giusto! Sorrise (ma solo per un paio di secondi, eh), suo malgrado.
Alfred si avviò per una rampa di scale, e Arthur, con la sua calma, lo seguì. Era ancora stanco per la scarpinata di prima, insomma. E quell'americano correva troppo.
Arrivati sul pianerottolo, Alfred lo condusse in una stanza abbastanza sobria. A parte i residui di hamburger, le maglie sparse qua e là e i videogiochi sul pavimento, era una stanza comoda, per i canoni dell'inglese. C'era un piccolo divano nero e un televisore di media grandezza. No, non poteva averla arredata Alfred quella casa! Arthur si era aspettato come minimo televisori 3D a schermo piatto, impianto stereo wi fi, mini bar e piscine. E ovviamente legioni di videogiochi e tutte le console di ultima generazione. Doveva seriamente rivalutare l'altro.
- No, credo vada bene qui...- sospirò, poggiando lo zaino sul divano. - Ovviamente, dovrò dare una ripulita... Non oso immaginare le condizioni della tua camera da letto.-
Con un altro sospiro, uscì dalla stanza, fermandosi davanti alla porta.
- Senti... Dov'è la cucina? -
Aveva tanta,tanta sete.

SPOILER (click to view)
Grazie *-* Diciamo che come carattere io e Arthur andiamo a braccetto, anche se io sono più incline alla risata xD Fra l'altro,ho descritto la stanza del primo post, non so se indicavi quella o altro xD in caso modifico!

 
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.GixyeCh
view post Posted on 17/11/2010, 19:53




Alfred F.Jones

Quando sentì che Arthur menzionò lo stato della sua camera un brivido gelido gli percorse la schiena e quasi tremò.
«La cucina - disse - è di sotto, sulla destra vicino al divano del salotto!»
Rimase fermo in mezzo alla stanza, cercando di pensare a come aveva lasciato la sua stanza l'ultima volta che vi era entrato. Maledetta memoria! Non ricordava nulla, così decise di optare per una fuga furtiva in camera, per delle pulizie veloci, all'insaputa dell'inglese nel momento in cui sarebbe sceso in cucina.
Trovata geniale! pensò, complimentandosi da solo.

SPOILER (click to view)
Si va bene! Quella che descrivevo nel primo post era lo studio, direi che potrebbe passare anche per camera ospiti xD
Scusa se il post è corto, ma ho fretta oggi x°°° *fugge*
 
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~ Marichan
view post Posted on 17/11/2010, 21:30




Arthur Kirkland

Cucina, cucina... Diamine, perché non aveva una bottiglietta d'acqua con sé? Bah.
« D'accordo, ci vado subito » disse lasciando lì Alfred.
Scese le scale velocemente, inciampando proprio sull'ultimo gradino e finendo a terra.
Spero solo che America non mi abbia visto, o è la volta buona che gli rompo gli occhiali pensò furente, rialzandosi.
Arrivato in salotto, trattenne un urlo. M-ma quel ragazzo aveva mai pulito lì dentro? Bah... Ci avrebbe pensato dopo. Saltò fra le maglie di Superman (rischiando di fare un altro volo) e tutti i videogiochi horror, scavalcando il divano menzionato da Alfred (agile, Inghilterra! Sarà la sete) arrivando davanti alla porta della cucina e aprendola di scatto.
Inspirò profondamente, cercando di lasciar perdere i piatti sporchi nel lavello. Ci. Penserò. Dopo. pensò, resistendo alla tentazione di tornare su, prendere America per un orecchio e fargli pulire con la lingua tutto il macello che aveva superato. Non era una maniaco della pulizia, ma nemmeno poteva tollerare tutto quella roba a terra!
Aprì il frigorifero (ovviamente ripieno di hamburger e salse tipo ketchup e senape) e prese un bicchiere e una bottiglia d'acqua. Pensando ad altro, probabilmente a quando sarebbe tornato nella sua bella Londra, versò il liquido nel bicchiere e bevve. Dissetante,l'acqua!
... No, un attimo.
L'acqua era gassata? L'acqua era marrone?
Guardò la bottiglia di scatto. Non era acqua, era quella dannatissima Coca Cola, che quell'americano adorava bere.
La goccia che fece traboccare il vaso.
« A- A- ALFREEEED!» urlò.
 
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.GixyeCh
view post Posted on 18/11/2010, 20:13




Alfred F.Jones

Avrebbe giurato di sentirsi simile a Cenerentola in quel momento. Non puliva da così tanto tempo che quasi non ricordava più come si facesse, ma un piccolo aiuto, la memoria, ogni tanto lo dava. Rimise a posto i vestiti a terra, fece il letto alla bell'è buona e butto nel cestino tutto quello che poteva. Finito! pensò stiracchiandosi allegramente, ora poteva stare tranquillo almeno per lo stato della sua camera; rimaneva il resto della casa...
«A- A- ALFREEEED!»
Merda. Brutto segno. Da piccolo -se lo ricordava- quando il fratello urlava erano guai seri e conveniva scappare in giardino così da non correre rischi, ma ora era un adulto, non poteva scappare e doveva andare incontro ai suoi doveri.
«S-Si? -rispose insicuro- Dimmi!»
Che cosa aveva scatenato l'ira dell'inglese? Che aveva combinato stavolta l'americano? Pensò a tutte le possibili cazzate che aveva fatto durante il giorno e che avrebbero potuto, in qualche modo, ridurre la casa in uno stato ancora peggiore, ma non gli venne in mente nulla. Si avvicinò quatto quatto alla rampa delle scale, a mò di agente segreto 007, per spiare la situazione al piano di sotto...
 
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~ Marichan
view post Posted on 18/11/2010, 21:43




Arthur Kirkland

Infuriato, con in mano la bottiglia della Coca cola, si avviò verso le scale, deciso a fare una lavata di capo a quell'idiota Alfred. Lo vide sul primo gradino più in alto che faceva una imitazione abbastanza squallida di 007. Lo fissò con aria di sufficienza e risalì le scale, per fronteggiare l'americano.
« Tu sai cosa è appena successo nella tua cucina? No,non lo sai! » quasi urlava da quanto era arrabbiato. Non era solo un semplice sbaglio, per lui. Aveva ingurgitato un-un-un qualcosa di americano, in una giornata nera! Di male in peggio.
Agitò la bottiglia con il liquido davanti al naso di America (pessima mossa, amico). « Succede che ho appena bevuto questa cosa immonda! »
Continuò ad agitarla, facendo parecchia schiuma ma non se ne fregò più di tanto. La puntò sul petto di Alfred usandola come bastone per punzecchiarlo (cosa strana).
« Da oggi si cambia regime, dear. Iniziamo col pulire tutto questo porcile... Poi quando me ne andrò tornerai alla tua vita normale. »
Troppo autoritario? Forse. Ma quella casa sarebbe diventata sua, per un paio di giorni. Quindi tanto valeva imporre le proprie regole, no?
Emettendo un verso scocciato scese le scale.
« Fra l'altro, in questa casa hai dell'acqua? O delle bibite normali? »

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Daah -stile Rayman Raving Rabbids- ,questa ruolata non mi convince ._.


Edited by ~ Marichan - 28/11/2010, 19:02
 
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.GixyeCh
view post Posted on 2/12/2010, 18:43




Alfred F.Jones

Tutto qui? Mah, si era preoccupato per niente, di solito era peggio!
«Sono molto difficili da trovare in casa, ma non preoccuparti non sono ancora arrivato a livelli così osceni...! Esco e vado a prendere dell'acqua in garage» ripose il ragazzo con un tono simile ad un rimprovero. Si avviò verso la porta, quasi correndo e fischiettando un motivetto ritmato; aprendo una ventata gelida arrivò in pieno viso e fece tremare l'americano bruscamente, che uscì comunque brontolando. Scese le scale e scomparve nel buio per qualche minuto; si rese conto di essere solo e accompagnato solamente da un sottile rumore di chiavi, non molto confortante per i suoi gusti. Gli sembrò di essere entrato in uno di quei film horror che solitamente guardava con Giappone, ed immediatamente si irrigidì bloccandosi davanti alle casse dell'acqua, senza avere la forza di accendere la luce.
Aiuto...


SPOILER (click to view)
Scuuuuusa l'enorme ritardo, ma sono piena di verifiche a scuola ç____ç Beh se vuoi cambiare un pò la ruolata, vai pure io ti seguo a ruota! ;D

 
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~ Marichan
view post Posted on 2/12/2010, 20:52




Arthur Kirkland

« Wow, non ci speravo più... » esclamò sarcastico alle parole dell'americano.
« L'acqua in garage? » fissò Alfred. « Tu tieni dell'acqua in garage? » disse, ridendo beffardo.
Continuò a fissarlo mentre si allontanava. Forse, aspettandolo, poteva fare un po' di ordine. Ma certo! Ottima idea. Si avviò di nuovo in salotto, iniziando a raccogliere le maglie per terra, sospirando. Appena sarebbe ritornato Alfred, l'avrebbe aiutato. Questo è certo.
Dopo circa cinque minuti (e tre maglie, una di Topolino, una di Superman e una a stelle e strisce), iniziò però a preoccuparsi. Quanto ci mettevano in America a prendere dell'acqua? Forse quel genio di Alfred era caduto in garage, sbattuto contro un qualcosa e svenuto. O magari era stato rapito da quegli alieni di cui blaterava tanto...
Sospirando (di nuovo) arrivò in garage. O meglio, tentò di arrivare al garage. Al primo tentativo aveva sbagliato porta e aveva trovato il ripostiglio (e se lo segnò mentalmente, per non perdersi di nuovo), poi era riuscito a trovarlo. Appoggiò una mano al muro per cercare l'interruttore, e una volta premuto, fissò Alfred fermo davanti alla confezione d'acqua, che spostava lo sguardo guardingo.
« C- cosa stai facendo? » disse, trattenendo le risate (non sapeva perchè, ma quella situazione lo divertiva).

SPOILER (click to view)
No, no, non intendevo la ruolata in generale xDDD Intendevo il mio post .c.''' *si esprime come una Barbie*


Edited by ~ Marichan - 2/12/2010, 21:53
 
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.GixyeCh
view post Posted on 3/12/2010, 21:24




Alfred F.Jones

Rimase pietrificato per qualche secondo, anche dopo che la luce fu accesa, fissò il suo "salvatore" e balbettò qualche parola alla rinfusa.
«I-I-Inghilterraaaa! Grazie al cielo sei arrivato, non ci speravo più!» disse ridendo per sdrammatizzare e cercare di non far capire all'inglese la situazione in cui si era trovato -visto che era alquanto imbarazzante!-.
«Stavo tornando di sopra e... -si fermò, guardandosi in giro nervosamente- ...E mi sono bloccato ad ammirare la bellezza dell'arte contenuta in questi quadri davvero favolosi! Non credi anche tu che siano fantastici?» farfugliò, addittando dei quadri futuristici appesi storti al muro.
Mentre parlava le parole sfuggivano o venivano balbettate, senza contare la situazione delle sue povere mani, che venivano continuamente tormentate da continui sfregamenti dovuti al nervosismo. Non avrebbe permesso all'inglese di prenderlo in giro, anche a costo di passare per un pazzo maniaco dell'arte.
Forse sono stato troppo scontato e ha capito tutto...!
 
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~ Marichan
view post Posted on 4/12/2010, 18:00




Arthur Kirkland

Ecco, lo sapeva. Quell'americano si era quasi addormentato in garage. Che allegria...
«I-I-Inghilterraaaa! Grazie al cielo sei arrivato, non ci speravo più!»
« No, scusa, io dovevo venire da te? Hai detto che l'acqua l'avresti portata tu... » disse, alzando un sopracciglio. America gli pareva molto agitato, per uno che stava andando a prendere una bottiglia (tralasciando il fatto che era in garage).
« Sembra quasi che tu abbia paura... » disse, chinandosi per prendere quello per cui si era sprecato ad andare in garage.
« Arte moderna? » disse quasi per caso alle parole del ragazzo, aprendo la bottiglia. Bevve un lungo sorso, e lanciò un sospiro.
« Oh, ci voleva... » sussurrò passando una manica della maglia sulle labbra bagnate.
« Possiamo tornare di là oppure devi osservare ancora... non lo so... il muro? »

Edited by ~ Marichan - 4/12/2010, 18:18
 
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.GixyeCh
view post Posted on 8/12/2010, 11:49




Alfred F.Jones

Possiamo dire -molto grossolanamente- che l'inglese era arrivato vicino alla soluzione, ma che non gli aveva dato molta importanza; il particolare imbarazzante, che lo aveva trattenuto in garage, era stato sopaffatto dalla vista della bottiglia d'acqua.
«Ehm, si andiamo!» rispose di getto e si avviò, prendendo prima un'altra bottiglia in caso servisse. Salirono le scale velocemente per poi sbucare vicino all'entrata della casa che dava sul giardino, ancora molto spoglio in quel periodo, ed entrarono nell'abitazione chiudendo la porta dietro di loro.
«Hai fame? Posso prepararti qualcosa se vuoi!» disse sorridendo.

SPOILER (click to view)
Purtroppo mi è saltato di nuovo internet, quindi farò il possibile per rispondere x°°° *fugge
 
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17 replies since 5/11/2010, 16:50   182 views
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