»Battlefield ~ Fight for our honour!

I want to make a cake., Finland + Sealand

« Older   Newer »
  Share  
Mitsu;
view post Posted on 18/10/2010, 17:46




{ Tino }


{E ancora niente all'orizzonte.
Ancora nessuna presenza di una schiena larga e di un petto grande, ancora nessun silenzio carico di parole che Tino, sotto sotto, amava più della vita stessa.
La casa, se possibile, era più silenziosa -non che Berwald contribuisse molto ai rumori in casa, sia chiaro-, ed ogni gesto quotidiano appariva ancor più pesante.
Da quanto tempo non lo vedeva?
Troppo.
Per sua fortuna Peter doveva tornare dall'Inghilterra giusto quel giorno, per cui, probabilmente, l'ambiente si sarebbe rallegrato un poco.
Anche se la mamma senza il papà no, non è concepibile.
Guardò un attimo fuori dalla finestra, Tino, per controllare il piccolo sentiero che porta alla loro casa così ideale, un po' come la loro famiglia -non proprio, dato che una famiglia di tre uomini...-.
Aspettava entrambi, con indosso un morbido dolcevita bianco e dei pantaloni grigi. Coperto, tutto ciò, da un grembiule bianco da cucina con la bandiera svedese -regalo di nozze, gh- e sul tavolo gli ingredienti per cucinare una torta al cioccolato.
Voleva che Peter tornasse e si sentisse a casa, come doveva sempre sentirsi suo figlio.}
Nh...
 
Top
Ivan_Ali-Sama
view post Posted on 18/10/2010, 17:59




Peter Kirkland
Camminava veloce, quasi correva il ragazzino biondo per quella strada così ben conosciuta, tornava a casa, finalmente.
La strada era stata battuta così tante volte dai passi dei suoi genitori, -genitori,si- che lo portavano a passeggio o in città, o dovunque volesse.
Perchè per il piccolo Sealand era quella la sua famiglia, non quegli spostati dei suoi fratelli l'inglese stupido e lo scozzese ma i due nordici che lo avevano accolto e riempito la sua vita e il suo cuore con un affetto inimmaginabile.
Ecco cosa pensava il ragazzino mentre affrettava ancora di più il passo verso casa.
Finalmente dal verde circostante emerse la mèta, quell'inconfondibile edificio, segno di calore, amore, di famiglia. Sealand cominciò a correre a perdfiato.
-Mama!!!- gridò, per annunciare al mondo il suo ritorno -Mama, Papa! Sono tornato!-
Raggiunse la soglia rimanendo un attimo senza fiato, poi aprì la porta e cominciò a girare per le stanze, in cerca della sua famiglia.
 
Top
Mitsu;
view post Posted on 18/10/2010, 18:06




{Quasi non gli sembrò vero, a Tino.
Il lieve rumore dei ciottoli sul vialetto gli fa sobbalzare il cuore, sebbene sappia che sono troppo, troppo affrettati per essere quelli del marito.
Uscì dalla cucina con passi pacati, come suo solito, ed un dolce sorriso a stendergli i lineamenti.
Tutti glielo avevano sempre detto, che aveva un bel sorriso. Uno di quelli capaci di far scaldare il cuore, di far sorridere le persone a loro volta e di mettere tutti a proprio agio.
Una mano sullo stipite, ed ecco che quella voce gli riempì il corpo, il cuore e l'anima di felicità.
Era così... bello, avere suo figlio a casa.
Sapeva dove sarebbe apparso, e si mise in mezzo al corrodoio. Sorridente, con le braccia aperte.}
Peter...!
{Chiamò, con voce chiara e appena incrinata dall'emozione.
Famiglia, sì.}
 
Top
Ivan_Ali-Sama
view post Posted on 18/10/2010, 18:15




Peter

Sentì il richiamo, e tirò immediatamente la testa fuori dallo sgabuzzino delle scope *dopotutto nessuno ci sarebbe mai entrato, tranne lui* e si voltò verso la porta della cucina, riuscendo a vedere finalmente il sorriso di Tino, indirizzato solo a lui , si sentì orgoglioso di questo.
Gli volò tra le braccia, cingendolo appena con le sue braccia di bambino, rischiando di fargli perdere l'equilibrio, il finlandese era sempre stato fragile.
-Mama! mi sei mancato! quello stupido Inghilterra non la finiva più di insultarmi...-
Sentì l'odore provenire dalla cucina, e si agitò, entrando nel tipico stato di frenesi infantile.
-Che stai cucinando? è una torta? Vero?Vero? E' per me? si?-
Quando cominciò a saltellare, ancora abbracciato a Tino sentì finalmente di essere tornato nel luogo cui aparteneva.
questa è casa...
 
Top
Mitsu;
view post Posted on 18/10/2010, 18:20




{Quella morbidezza ancora infantile, quella voce squillante così diversa dalla propria e da quella di Berwald, quelle braccia magre e piccole furono per Tino un balsamo sulla ferita del cuore.
Forse sarebbe riuscito a dimenticare ciò che era accaduto in sua, in loro, assenza.
Una carezza alla guancia, ed annuì. Proprio una torta o, meglio, ciò che Tino pretendeva di far diventare una torta.}
Volevo prepararla con te.
{Che voce allegra che aveva, a dispetto dei pianti.
Nonostante il parlare di torte non riuscì a non stringere il figlio al proprio corpo morbido e, come Berwald amava sempre sottolineare, soffice.}
Sai... qualcosa di Su-san?
{Magari Peter poteva saperne più di altri, sì.}
 
Top
Ivan_Ali-Sama
view post Posted on 18/10/2010, 18:45




Peter

-Papa?- il sorriso gli si smorzò sul viso, era vero, lo aveva dimenticato, Svezia non tornava a casa da tano tempo.
-Mi dispiace mama, ma neanche l'inglese stupido ne sa nulla- e poi come un soffio
-Papa...dove sei?-
Alzò gli occhi verso il viso di Tino, i suoi occhi erano rossi...aveva pianto?
-Mama...stai bene?- era proccupato, non voleva che Tino soffrisse, gli prese una mano - La facciamo la torta?-
il tono allegro che tornava come se nulla fosse successo, così tipico dei bambini che cambiano priorità alla velocità della luce.
E la sua priorità ora era quella torta.
 
Top
Mitsu;
view post Posted on 18/10/2010, 18:59




{La torta, se ne era dimenticato. I suoi pensieri si erano proiettati verso Berwald, su che fine avesse mai fatto, se gli fosse successo qualcosa.
Strinse quella manina, cercando di non far apparire la preoccupazione; insomma, di fronte a suo figlio doveva solo sorridere, e nient'altro!
Ritornò in cucina, la crema al cioccolato era ancora da fare, ma l il pan di spagna era già pronto sul piatto.}
La facciamo al cioccolato.
{Un sorriso, di nuovo. Per rassicurarlo e per rassicurare sè stesso, perché no.
Per non sentire quella mancanza, di cui nessuno sapeva nulla di nulla.
Alzò un attimo gli occhi alla foto che troneggiava in mezzo al tavolo: loro tre. Due sorrisi, un bacio sulla guancia, sulla propria guancia.}
...
{Meglio non pensarci, molto meglio.}
E dobbiamo preparare la crema... mi aiuti, vero?
 
Top
Ivan_Ali-Sama
view post Posted on 18/10/2010, 19:08




Peter

Vide lo sguardo sconsolato di Tino verso quella foto ancora prime che l'altro se ne rendesse conto, ma non c'era il tempo per i pensieri tristi
-Certo!- Si mise subito al lavoro, salendo su uno sgabello per lavarsi le piccole mani, cme gli ripeteva sempre dolcemente Tino *ci si lavano le mani prima di toccare il cibo* chissà, forse era per quello che inghilterra non sapeva cucinare...
Per quanti sforzi facesse, però, anche in punta di piedi sulla sedia non ci riusciva proprio ad arrivare, allo strofinaccio.
-Mama...- cominciò -Non ci arrivo-
 
Top
Mitsu;
view post Posted on 18/10/2010, 19:16




{Oh, nessun problema.
Gli si avvicinò dolcemente, come potrebbe fare una vera mamma premurosa; gli prese le manine, così piccole rispetto a quelle a cui era abituato da strappargli l'ennesimo sorriso.
E gliele asciugò sul proprio grembiule, con una tenerezza sconosciuta per un uomo, o quasi.}
Ecco. Ora sono pulite.
{Un bacio sulla fronte e poi lo fece scendere, dandogli una tavoletta di cioccolato fondente.
Bella grande, eh eh.}
Ce la fai a farla a pezzi?
{Meglio esserne sicuri, non vuole assolutamente che Peter si faccia male.
Gli vuole troppo, troppo bene.}
 
Top
Ivan_Ali-Sama
view post Posted on 18/10/2010, 19:30




Peter

-Si!- E salta via, a prendere un piatto e la grattugia per farne piccole scaglie.
Ma ha calcolato male, la tavoletta intera è troppo grande per le sue manine, e presto il cioccolato è ovunque, tranne che nel piatto.
-Mi dispiace mama...- Le lacrime salgono agli occhi, facendogli prudere il naso, si sente imbranato...eppure ce l'aveva messa tutta.
Lascia andare la tavoletta ancora quasi intera sul tavolo.
-E' troppo grande-
 
Top
Mitsu;
view post Posted on 18/10/2010, 19:35




{No, non l'aveva calcolato nemmeno Tino.
In silenzio gli tolse la tavoletta dalle mani, soppesandola. In effetti era troppo grande anche per lui, solo Berwald ce l'avrebbe fatta.
Perché Berwald ha le mani grandi, callose, ma delicate come una farfalla.
A quel pensiero il finlandese arrossì: che diavolo si metteva a pensare con suo figlio così vicino?!
Scosse la testa, posò la tavoletta sul ripiano. Un coltellaccio in mano -oddiopaura!- che poggiò sulla superfice del cioccolato.
STACK.
Eccolo in due, bravo Tino!}
 
Top
Ivan_Ali-Sama
view post Posted on 20/10/2010, 10:03




Guardava Tino col coltello in mano, quante cene aveva preparato per loro tre? e quante ancora ne rimanevano?
Scosse la testa per mandare via quei pensieri, riprendendo in mano le mezze tavolette e finendo relativamente fretta di sminuzzarle.
-Che facciamo ora mama? Posso sciogliere il burro nel pentolino?-
Ci prova sempre il piccolo a fare qualcosa che non dovrebbe o che è pericoloso, ma lui vorrebbe essere d'aiuto.
 
Top
Mitsu;
view post Posted on 20/10/2010, 14:23




{Sgranò gli occhi, il finladese, non aspettandosi affatto che il figlio avesse letto una parte della ricetta.
Annuì senza rendersene conto, dandogli in mano il panetto di burro quando... UN MOMENTO!}
F-Faccio io Peter!
{Un sorriso stentato, il gas che si accese sotto il pentolino. Troppo pericoloso per un dodicenne -anche per un ventenne come Tino, senza alcun dubbio- ma per quanto poteva voleva preservare la salute del piccolo Sealand.}
Ne teniamo una fetta... anche per Su-san?
 
Top
Ivan_Ali-Sama
view post Posted on 20/10/2010, 14:29




Peter

-Si!!- Sorrise -Papa sarà felice di avere la merenda, quando tornerà!-
Lasciò i fornelli a Tino *lui ci aveva provato, ma..* e si sedette buono buono ad aspettare su di una delle sedie della cucina.
-Mama...- non sapeva da dove cominciare
-Mama, se...se papa non torna in tempo per cena?-
ancora lacrimoni, gli mancava Sve, gli mancava tantissimo, pensava di ritrovarlo tornando, ma non era così, dove poteva essere?
 
Top
Mitsu;
view post Posted on 20/10/2010, 14:35




{Il piccolo Peter, purtroppo, si ritrovò a toccare un nervo scoperto, fin troppo scoperto.
La mano che stava armeggiando col pentolino si fermò, come se comandata non dal cervello ma da qualsiasi altra cosa; silenzio.
E poi le spalle che si muovo appena, tremano, e grandi, bollenti lacrime che vanno a guastare il burro che si stava sciogliendo.
Probabilmente per cena non sarebbe tornato, Berwald. E Tino non sapeva quando e SE sarebbe tornato a casa...
Gli mancava. Gli mancava così tanto che anche respirare risultava doloroso, non si era mai reso conto di quanto fosse importante quell'uomo, suo marito, nella sua vita.
Era stato stupido a trattarlo con quegli urletti, quella non voglia di stargli vicino.}
Non... lo so...
 
Top
38 replies since 18/10/2010, 17:46   173 views
  Share