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La Grande Impresa!, France • Stati Federati di Micronesia

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Sole The Kid
view post Posted on 13/10/2010, 19:22




Francis Bonnefoy

Quella doveva essere la giornata delle sventure. Prima la visita di Russia a casa di Lituania, ed adesso quel viaggio fino all'altro capo del globo per fare il precettore.
-Oh Mon Dieu, cosa ho fatto di male nella vita per meritarmi tutto questo.- piagnucolò Francis lasciandosi andare sulla sedia di vimini (l'unica sedia in quella stanza) su cui si era seduto -Per fortuna che in questo sperduto angolo di mondo non esistono gli specchi. So per certo che il mio povero viso porta i segni indelebili delle fatiche del giorno. Oh, povero me che destino avverso!-
Francis stava dando fondo a tutte le sue doti teatrali per scaricare la tensione che lo stava letteralmente divorando.
Non aveva avuto il tempo per scendere dal suo get privato, che il suo cellulare personale aveva squillato.
-Pronto?-
-Ciao Francis sono Micro!-
-Micro? ... Ah si, come stai piccola peste!-
-Bene. Volevo sapere quando sarebbe atterrato il volo.-
-Volo?-
-Si, non ti ricordi ?-
...

Facendola breve, Francis si era completamente dimenticato del compito che aveva preso nei confronti di quel piccolo selvaggio. E TUTTO PER COLPA DI AMERICA! La cosa lo faceva andare in bestia al solo pensiero. America, sicuramente in momento in cui il Francese aveva di meglio da fare che ascoltarlo, gli aveva strappato la promessa di fare da precettore al piccolo Micronesia.
E adesso si trovava proprio li, in Micronesia, aspettando che quella piccola peste si facesse viva. E non dovette neanche aspettare molto.


Edited by Okami. - 20/10/2010, 14:22
 
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Kiku wants brains
view post Posted on 13/10/2010, 19:53




Pepe Cook - Stati Federati di Micronesia

C'era qualcosa he doveva fare, ne era certo. C'era qualcosa che si era dimenticato di fare... velocemente tirò fuori il block notes -ovvero una foglia su cui aveva scritto sopra- osservando la lista delle cose da fare. Maledire quei crucchi mangiapatate a tradimento? Fatto. Provare a distruggere il Portogallo e la Spagna? Fatto. Lanciare oggetti non meglio specificati a Giappone? Fatto anche quello. Che rimaneva da fare, allora? Non c'era nulla di più importante delle già citate cose, a parte Chtulhu e provare a far diventare una cosa sola con lui le Isole Marshall e la Polinesia -niente Polinesia Francese, chi lo voleva quel maledetto damerino da quattro soldi?-... forse stava aspettando America, o magari Australia. In realtà non li ricordava, era stato troppo impegnato a lanciare banane contro i malcapitati lavorare per ricordarsi di avere un qualche appuntamento. Scorse nuovamente la foglia il block notes notando un punto che non aveva segnato: stava aspettando Francia. Oh, già, quello che aveva impunemente rovinato uno dei suoi fratelli! Ah, che rabbia, che rabbia, che rabbia! Però era un incontro voluto da Alfred e non poteva rifiutarsi, per quanto la tentazione fosse allettante. "Fatti forza, Pepe. Quando conquisterai il mondo ti vendicherai di questo sopruso." si assicurò, per poi cominciare a ciondolare le gambe dal ramo sul quale si trovava, decidendo che sarebbe stato meglio chiamarlo per verificare che fosse arrivato e che il sommo Chtulhu non lo avesse distrutto -ah, come sarebbe stato bello!-. Così prese il suo amatissimo cellucoso -lui non amava la tecnologia, era risaputo- e lo chiamò, giusto per assicurarsi che fosse arrivato.
Ma no, evidentemente no! Era palese che se ne fosse dimenticato! Ah, che odio! Se solo avesse avuto un bastone tra le mani... e vabbeh, perlomeno avrebbe avuto il pomeriggio libero.
Ma non avendo voglia di fare nulla, decise che avrebbe passato la giornata dormendo tranquillamente nel suo lettuccio, così caldo e comfortevole.
E così si era diretto a casa, sicuro di poter rimanere tranquillo. Ma giunto davanti alla porta, due cose gli saltarono all'occhio: la porta era aperta e c'erano delle impronte. Che non erano le sue. "Maledetti scocciatori!" pensò, ringhiando e prendendo il piccolo pugnale che portava legato ai pantaloni -suo unico indumento esclusi gli occhiali-, pronto ad attaccare. Entrò silenziosamente nella casa, notando una figura sulla SUA sedia. Uno sconosciuto in casa SUA, sulla SUA sedia. Per Pepe era quasi una dichiarazione di guerra.
Senza pensarci due volte si fiondò sul tipo che si era infiltrato in casa sua, puntandogli il pugnale alla gola. "Che diavolo ci fai in casa mia, schifoso bas..." non fece nemmeno in tempo a finire la frase che si accorse che non era nessuno. Solo Francia. "Oh, ciao Francia."
 
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Sole The Kid
view post Posted on 13/10/2010, 20:08




Francis Bonnefoy

Non c'era alcun dubbio. Quello doveva essere un maleficio d'Inghilterra.Non c'era altra spiegazione.
-Si, Pepe, sono io.- sospirò il francese, perniente impaurito dal pugnale del piccoletto -Potresti per favore togliermi quel pugnale di dosso?-
Deteto fatto, il ragazzino si allontanò da lui, permettendogli di alzarsi e di risistemarsi la sua camicia irrimediabilmente sgualcita e sporcata dalle manine del piccoletto.
-Prima di cominciare, sai il perché della mia presenza qui?- chiese con tono beffardo il francese inclinando il busto per raggiungere l'altezza del bambino.
A colpo d'occhio quel moccioso gli ricordava ironicamente quella peste di Sealand ... certo che i tipi bizzari e minuti non mancavano al mondo!


Edited by Okami. - 20/10/2010, 14:23
 
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Kiku wants brains
view post Posted on 13/10/2010, 20:24




Pepe Cook

Si lasciò sfuggire un ringhietto, mentre si alzava lasciandolo libero. "Come vuoi, magialumache." borbottò, mentre faceva qualche passo indietro. Tsè, doveva ringraziarlo di non avergli tagliato subito la gola, ma i francesi erano così maleducati che non conoscevano minimamente l'educazione. Erano dei tipi davvero rozzi, orrendi. In Micronesia invece erano tutta un'altra cosa, la gente era sempre molto educata. Ma gli europei erano tipi così terra-terra da fargli pietà, senza scherzi. Eccezion fatta per quei dannati crucchi mangiapatate e per quei due maledetti pomodorofili -alias Spain e Portogallo-. Vabbeh, evrebbefatto il carino per insegnare a Francia come ci si comportava.
Ascoltò con aria annoiata le parole del francese, per poi emettere uno sbadiglio abbastanza grande. Ne, ma chi aveva voglia di sentirlo? Lui voleva dormire, c'era chi lavorava!
"Sinceramente me ne sbatto." commentò tranquillamente, per poi dare un calcio nello stomaco a Francia. "E non abbassarti quando mi parli, non sono un nano, capito idiota?!" sbottò, irritato.

SPOILER (click to view)
... faranno Pangea, vero? :D
 
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Sole The Kid
view post Posted on 14/10/2010, 08:04




Francis Bonnefoy

Il calcio che si prese sullo stomaco non gli provocò un gran dolore. Aveva subito colpi ben più duri e sofferti.
-Come desidera ... mia ALTEZZA.-
Francis perse per la collottola lo scricciolo, alzandolo fin poco sopra le sue spalle, matenendo una certa distanza di sicurezza (per evitare ulteriori Colpi Bassi).
-Lo so perfettamente che non hai alcuna intenzione di fare lo studente bravo e diligente, e io non ho alcuna intenzione di farti da precettore. Però ti ricordo che tutto questo è stato voluto da ... America-san ... per il tuo bene e per la tua educazione, ma soprattutto per un tuo possibile ingresso Internazionale- Francis dovette sforzarsi per non affibbiare ad Alfred un qualsivoglia appellativo dispegiativo. Già la situazione era quella che era, poi il moccioso aveva un'adorazione per quel deficente. Inoltre aveva dovuto mentire spudoratamente. Se Micronesia fosse entrato (entro breve tempo) al banco delle trattaive internazionali, lui si sarebbe fatto SUORA! (e non prete)


Edited by Okami. - 20/10/2010, 14:23
 
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Kiku wants brains
view post Posted on 14/10/2010, 14:04




Pepe Cook

Cominciò a dimenarsi in maniera simil-scimmiesca, maledicendo ogni divinità a lui conosciuto ed aggiungendoci pure un qualche torpiloquio verso Inghilterra che ci stava sempre bene (?). Ah, ma come si permetteva quel maledetto mangialumache a tradimento di trattarlo in quella maniera?! Lui era il divino Micronesia, che era praticamente un sinonimo di Dio, nessuno poteva permettersi anche solo di immaginarsi di sfiorarlo! Purtroppo sapeva di non essere particolarmente forte, ma se ne era fatto tristemente una ragione, e si stava impegnando per diventare molto più forte di quei maledetti vecchiacci! "Stupido Franciccio, liberami immediatamente! Stupidi europei dei miei stivali!"sbottò, continuando a dimenarsi per poi zittirsi qualche istante, ascoltando le parole dell'europeo, per poi sorriderere piuttosto crudelmente. Tranquillamente gli sputò in faccia, per poi ricominciare a scalciare. Fino a prova contraria, l'intruso era Francia, poteva trattarlo come gli pareva! "Io sono già una nazione! Non vengo da voi solo perché vi detesto! Avete distrutto tutto! Tu bastardo mi hai rubato un fratello! Ti odio, maledizione!" sì, quello era quasi uno sfogo, ma era una cosa che voleva dirgli da molto tempo.
 
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Sole The Kid
view post Posted on 14/10/2010, 15:58




Francis Bonnefoy

-Ths.-
Francis si asciugò la saliva senza dare il minimo segno di disppunto. Continuando a mantenere in "sospensione" il moccioso si limitò a rivolgergli un'occhiataccia da uomo vissuto e offeso.
-Ti asicuro che tu non sei stato l'unico paese ad assere maltrattato su questa maledettissima terra!-
Francis si diresse verso la sedia che aveva lasciato libera per farci cadere sopra lo scalpitante selvaggio.
-Per quanto ti possa sembrare assurdo anche io ho subito le tue stesse sofferenze e più di una volta. Sono stato umiliato, ferito nel profondo, e anche sconfitto da quelli che pensavo amici o comunque persona di cui ci si potesse fidare.- fece una breve pausa nella quale si sistemò a sedere sul davanzale di una delle ampie finestre della stanza -Questa è la prima lezione che ti do' oggi. Se vuoi essere una nazione devi imparare a rispettare ed odiare tutti le nazione, perfino te stesso. Ci saranno momenti in cui dovrai essere alleato del tuo peggior nemico, altre in cui dovra combattere con la persona che ami di più al mondo. La storia non ha riguardo per nessuno, nemmeno per noi esseri superiori, incarnazione della sua stessa anima.-
Francis finì il discorso incrociando le braccia sul petto e tramutando la serietà che per un attimo, cioè la durata di quel discorso, si era disegnata sul suo volto, per cambiarla in una più presuntuosa e scherzosa, accompagnandola con un ironico
-Hai capito mon petit?-


Edited by Okami. - 20/10/2010, 14:23
 
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